Di una mente avara e il suo supplizio!

Contrariamente a Euripide e le sue Baccanti l’ebbro invasato irrompe sulla scena dimenandosi convulsamente, come in preda a un’energia rabbiosa: ha covato odii, rancori, insane passioni sotto la cenere per un lungo tratto di esistenza, ha allevato senza mai stancarsi insoddisfazioni e scontenti come una serpe scaldata in petto in una sera d’inverno. Celebra l’amaro arcano della sua condizione fissata blandendo i confini ristretti di una mente avara: il suo supplizio è quando scopre di non potere tutto.


tratto da

Una pagina di ordinaria follia a Civita Lucana

Marco Greco

| vedi libro |