Non v'è alcun guadagno a chiamarsi fuori!

In un luogo e in un tempo questo mondo e l’ora presente in cui la guerra è ancora sovrana e il sangue sempre scorre mi si insegna che il dialogo mai è atto ora dovuto.


Ma a chiamarsi fuori non vi è guadagno.


D’altronde siamo tutti dentro, l’accaduto, e incollato il deretano al solo scanno a me votato, quello ingrato: della vittima, della donna, della molestata, dell’aggredita, dell’ignorata, apprestato nell’isolamento, quello stesso mi concede, almeno lui, di vedere già le ombre di un agire creduto acconcio.



tratto da

La violenza dentro | Lettere a Dafne

Metilde S

| vedi libro |