Posso salutare e posso non salutare!

Mi fissa con aria di sfida.

Io sprofondo in una tasca d’imbarazzo.

Il passaggio è obbligato, le destinazioni ridotte all’osso, le mie abitudini salde come i puntelli all’epistilio.

"Sono venuto a comprare sigarette. Come sempre."

"Beh... almeno saluta quando passi." - brontola mugolando e mi guarda con sempre maggiore diffidenza.
Sono colpevole.
Ho peccato di ineducazione.
Parafrasando mio cognato, disturbato e selvaggio, posso salutare e posso non salutare, la legge non disquisendo.


tratto da

Una pagina di ordinaria follia a Civita Lucana

Marco Greco

| vedi libro |